Italo Antico - sculture

 

 

GUBBIO '86



 

 

[...] Concepita come un reagente attivo rispetto a ogni inerte collacazione di masse e materiali, la scutura di Antico ama confrontarsi con l'ambiente come per una verifica della proproia interna forza. Traversare uno spazio chiuso può allora significare scoprirne gli angoli vivi, le viste essenziali la topologia complessa. Il coinvolgimento di chi guarda avviene in uno stesso punto: la scultura è inseparabile dall'ambiente, è però cosa diversa. Antico provoca con questa operazione anche una precipitazione del tempo: il tempo istantaneo dell'opera plastica si confronta con il tempo storico e anonimo dello spazio ambientale.
Negli spazi, diversi, che vivono a dimensione aperta della città costruita oltre che disegnata, la scultura apre, ancora una volta, una cesura nel compatto fluire del tempo, scardina ogni definita immagine urbana per ricondurla a un gioco di tensioni lentamente equilibrantesi. La scultura è ora misura di ogni cosa costruita, diagramma ricostruzione essa stessa. Il gioco della luce coincide qui col manifestarsi di un'evideza. Nell'operazione più volte sperimentata, il modello della scultura sembra liberare un rapporto di obliqua intesa d'ironica ridefinizione tra città e opera plastica. La scultura pare un segnale strutturato e ultimo. [...]
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Vittorio Fagone
1986

 

 

 

 

 

 

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